Sequenziato il genoma del batterio PSA: in tempi di crisi la ricerca fa la differenza!
Fondamentale acquisizione della ricerca italiana:
Dalle acquisizioni ottenute sarà possibile ottenere nuovi formulati per la prevenzione e la difesa dal "cancro batterico" del kiwi.
E' stato sequenziato il genoma di Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA), il batterio che sta causando seri danni alla coltivazione dell’actinidia nel mondo. La ricerca è frutto della collaborazione tra il Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A., Roma e Caserta) e l'Università di Udine (Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali).
Oltre al genoma del ceppo che attualmente provoca notevoli perdite economiche in Italia, sono stati sequenziali altri due ceppi di PSA: il ceppo-tipo della pathovar, isolato in Giappone nel 1984 e un altro ceppo isolato in Italia, nel 1992.
Le varie analisi, i confronti genomici e le considerazioni scientifiche sono state effettuate da Giuseppe Firrao (Università di Udine), Marco Scortichini, Simone Marcelletti, Patrizia Ferrante (C.R.A.- Centro di ricerca per la Frutticoltura di Roma) e da Milena Petriccione (C.R.A.- Unità di ricerca per la Frutticoltura di Caserta). La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale PLoS ONE.
Rappresentazione diagrammatica dei tre genomi di PSA a confronto con il genoma di DC3000 (Pseudomonas syringae pv. tomato)
Il ceppo attualmente diffuso nei vari continenti ha delle caratteristiche profondamente diverse dai ceppi isolati in precedenza e non si è evoluto da questi. Sono state, inoltre, studiati fondamentali aspetti di adattamento ambientale e di patogenicità e virulenza del patogeno. Dalle acquisizioni ottenute sarà possibile ottenere nuovi formulati per la prevenzione e la difesa dal "cancro batterico" del kiwi.
A partire dall’inizio delle epidemie nel Lazio, nel 2008, quando le informazioni sulla nuova popolazione del patogeno erano nulle, in soli tre anni sono stati raggiunti importanti risultati sia sulle conoscenze di base che per quanto riguarda le possibilità di controllo in campo. Il punto fondamentale per la risoluzione del problema in Italia resta quello di fare applicare effettivamente ai produttori tutte le misure preventive e di controllo già sperimentate ed evidenziate.
Si pone in risalto il fatto che, nel Lazio, alcune aziende che seguono scrupolosamente i programmi di prevenzione e difesa perfezionati nel corso degli ultimi tre anni insieme ai tecnici di Associazione di Produttori (Apofruit-Aprilia) già "convivono" con la malattia, realizzando reddito e nel rispetto delle norme di sicurezza della coltura, dell’ambiente e dell’uomo.
Per maggiori informazioni:
C.R.A.-Centro di Ricerca per la Frutticoltura
Via di Fioranello, 52
00134 Roma
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Marco Scortichini
Email: marco.scortichini@entecra.it
Web: www.atlasplantpathogenicbacteria.it